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Coordinazione Genitoriale e alta conflittualità

La Coordinazione Genitoriale è un intervento rivolto a genitori in situazioni di alta conflittualità, mirato a proteggere i figli dagli effetti negativi del conflitto. Attraverso valutazione, educazione e gestione diretta, il coordinatore facilita una co-genitorialità efficace, centrata sul benessere dei minori.


Coordinazione Genitoriale e Alta Conflittualità

Il conflitto è una componente inevitabile delle relazioni umane e, in certa misura, può svolgere un ruolo positivo nel rinnovare i sistemi relazionali e aiutare gli individui ad adattarsi a nuove esigenze. Tuttavia, quando il conflitto assume caratteristiche patologiche, alimenta dinamiche disfunzionali che possono avere gravi ripercussioni sulla vita dei figli. Non è tanto il litigio in sé a preoccupare i bambini, quanto il modo in cui i genitori litigano. La paura che tutto possa degenerare da un momento all’altro si radica profondamente in loro. La problematica principale è legata al “discutere male”, e questa modalità diventa ancora più allarmante nel contesto di una separazione.

Illustrazione di alta conflittualità genitoriale che mostra due adulti in disaccordo e un bambino in mezzo, simboleggiando la difficoltà e l'importanza della coordinazione genitoriale.

Nel tessuto delle relazioni familiari,
ogni genitore è un filo d’opinione.
La coordinazione genitoriale, con chiarezza e rigore,
tessa insieme questi fili, trasformando la conflittualità
in un percorso concreto di dialogo e collaborazione.

(Anna Maria Di Poccio)


Obiettivi della Coordinazione Genitoriale

La Coordinazione Genitoriale mira a liberare i genitori dal circolo vizioso del conflitto attraverso interventi specifici:

  • Valutazione del conflitto: raccolta e analisi dettagliata di tutte le informazioni riguardanti la situazione familiare, comprese relazioni dei servizi sociali, documenti legali, relazioni dei consulenti tecnici d’ufficio (CTU) e altre fonti pertinenti. Questo processo aiuta a comprendere il livello di funzionamento di ciascun genitore, sia come individuo che come parte della coppia genitoriale pre e post separazione. Il coordinatore non agisce come terapeuta né formula diagnosi, ma offre controllo, contenimento e orientamento per assicurare l’attuazione efficace del piano genitoriale, promuovendo una co-genitorialità collaborativa nell’interesse dei figli.
  • Educazione genitoriale: Fornisce ai genitori conoscenze sullo sviluppo e i bisogni dei figli, sull’impatto del conflitto sui minori e sulle competenze comunicative. Questo include strategie di relazione e risoluzione dei conflitti per migliorare le interazioni familiari.
  • Coordinamento con professionisti: funziona come un case manager, collaborando con tutte le figure professionali coinvolte nella vita del bambino, come scuole, terapeuti, servizi sociali, curatori speciali, autorità giudiziarie e avvocati. Questo garantisce un approccio integrato e coerente.
  • Gestione e contenimento dei conflitti: aiuta a risolvere le dispute riguardanti i figli, confinando il conflitto e fornendo indicazioni dirette per prevenire escalation.
  • Decisioni e raccomandazioni: in situazioni di disaccordo insormontabile tra i genitori, il coordinatore può formulare raccomandazioni o assumere decisioni all’interno dei limiti stabiliti dal giudice o dagli accordi contrattuali.

La Coordinazione Genitoriale è particolarmente indicata per genitori ad alta conflittualità, con l’obiettivo di aiutarli a uscire dal conflitto e sviluppare una genitorialità efficace che consenta la corretta attuazione del piano genitoriale.


Identificazione dell’alta conflittualità

Una valutazione accurata è essenziale per identificare situazioni di alto conflitto, utilizzando i seguenti indicatori:

  • Persistenza: il conflitto si protrae nel tempo, indicando un blocco evolutivo all’interno del nucleo familiare.
  • Pervasività: i genitori faticano a trovare accordi sulla gestione dei figli e generano costantemente nuovi fronti di conflitto, replicando dinamiche disfunzionali.
  • Intensità: il conflitto è caratterizzato da aggressività o violenza, che può manifestarsi attraverso comunicazioni ostili, provocazioni, svalutazioni, aggressioni verbali, comportamenti manipolatori e sentimenti di odio o ostilità.

Gli stadi di escalation del conflitto

Lo psicologo Friedrich Glasl ha elaborato un modello che descrive gli stadi di escalation del conflitto, evidenziando il meccanismo che può portare alla distruzione reciproca:

  1. Irrigidimento: le opinioni divergenti emergono chiaramente, causando frustrazione.
  2. Dibattito e polarizzazione: la comunicazione è utilizzata per imporre le proprie ragioni, cercando di ottenere supremazia sull’altro.
  3. Azione e non parole: si intensifica il conflitto, visto come una competizione per decretare un vincitore e un perdente.
  4. Immagine e coalizioni: si costruisce un’immagine negativa dell’altro, difendendo la propria reputazione e cercando alleati.
  5. Perdita della faccia: il conflitto coinvolge l’identità personale, con attacchi diretti che isolano ulteriormente le parti.
  6. Strategia della minaccia: le minacce diventano esplicite, culminando in ultimatum che impongono scelte drastiche.
  7. Attacchi limitati: le parti sono disposte a subire perdite pur di danneggiare l’altro, interrompendo completamente la comunicazione.
  8. Disintegrazione totale: assenza di comunicazione e attacchi devastanti che aggrediscono reputazione e identità.
  9. Distruzione reciproca: desiderio di annientare l’avversario, anche a costo della propria autodistruzione.

Impatto sui minori e funzione genitoriale

È cruciale valutare i rischi che i minori corrono quando sono esposti a conflitti intensi e prolungati, nonché la capacità dei genitori di riconoscere e rispondere ai bisogni dei figli. La funzione genitoriale si basa su due elementi fondamentali:

I conflitti familiari possono avere un impatto profondo sui bambini, lasciandoli in uno stato di paura e incertezza. Gli stati di escalation del conflitto portano a situazioni in cui i più piccoli si sentono vulnerabili e impauriti, come illustrato dall’immagine della bambina pensierosa e impaurita sul bordo del letto. È essenziale riconoscere e affrontare queste dinamiche per proteggere il benessere emotivo dei bambini e promuovere un ambiente familiare sano e sicuro.

  • Capacità di contenimento: stabilire regole e confini appropriati, fornendo una struttura stabile.
  • Affidabilità emotiva: essere un porto sicuro per i figli, dove possono trovare conforto, comprensione e supporto nelle loro fragilità e preoccupazioni.

Quando i genitori sono troppo immersi nel loro conflitto, possono perdere di vista queste funzioni essenziali, mettendo a rischio il benessere dei figli.


Diritti dei figli nella separazione

La Carta dei Diritti dei Figli nella Separazione dei Genitori, redatta dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza nel 2018 e ispirata alla Convenzione di New York del 1989, sottolinea l’importanza di proteggere i diritti dei minori durante le separazioni. Primo fra tutti è il diritto del figlio di continuare ad essere figlio, mantenendo rapporti significativi con entrambi i genitori.

Coordinazione genitoriale ad alta conflittualità' che raffigura figure adulte in dinamiche contrastanti, evidenziando le sfide della comunicazione e la necessità di un coordinamento efficace.

La separazione dei genitori è una fase che richiede particolare attenzione ai diritti dei figli. È fondamentale che, anche in momenti di transizione, l’interesse superiore del minore sia tutelato, come stabilito dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dalla Carta dei Diritti dei Figli nella separazione. Il nostro impegno è quello di garantire ambienti in cui i bambini possano crescere in serenità e sicurezza, ricevendo il supporto necessario per affrontare questo cambiamento.

Dimenticare questi diritti significa perdere la centralità del figlio nella riorganizzazione familiare post-separazione. La Coordinazione Genitoriale mette in evidenza i bisogni dei bambini, stimolando i genitori a spostare il focus dalle proprie divergenze alle esigenze dei figli. Questo approccio rappresenta un forte richiamo alla responsabilità per quei genitori che, a causa della conflittualità pressante, faticano a uscire da dinamiche distruttive.


La Coordinazione Genitoriale si presenta come un intervento fondamentale per gestire situazioni di alta conflittualità tra genitori separati o divorziati. Attraverso un approccio multidisciplinare e interventi mirati, si propone di proteggere i minori dagli effetti negativi del conflitto, promuovendo una genitorialità responsabile e collaborativa. È un percorso che richiede impegno e consapevolezza, ma che offre alle famiglie l’opportunità di costruire un ambiente più sereno e sicuro per il futuro dei figli.


Fonti e approfondimenti:


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Anna Maria Di Poccio
Anna Maria Di Poccio

Sociologa, mediatrice familiare e scolastica, coordinatrice genitoriale, conduttrice di gruppi di parola. Esperta nella gestione dei conflitti, negoziazione, comunicazione, aiuta le coppie in fase di separazione o divorzio a raggiungere un accordo condiviso per la riorganizzazioni delle relazioni familiari.

Articoli: 32

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